Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una rapida evoluzione tecnologica, che ha avuto un impatto significativo (disruptive) sulle nostre vite quotidiane. Quotidianamente ci vediamo impegnati a porre attenzione su utilizzi smodati e non consapevoli di queste tecnologie, che comportano quasi sempre rischi e conseguenze più che indesiderate!
Oggi sensibilizzazione ed educazione degli utenti al corretto utilizzo della identità digitale non sono più una materia delegabile e procrastinabile.
Nel contesto dell’attuale scenario tecnologico è nostro obiettivo (non solo nostro di Produce ICT, ma anche come missione comune, collettiva) evitare che la figura di “ignoranti digitali” si diffonda ulteriormente. E si converta quanto prima in “consapevolezza digitale”.
È consolidato nel quotidiano collettivo che la tecnologia sia uno strumento estremamente potente, soprattutto se utilizzata correttamente. Gran parte della sua efficacia è dipendente dal modo di utilizzo che l’anello debole della catena ne fa (e spesso inconsapevole del rischio). La tecnologia va intesa come un’opportunità per migliorare ed efficientare le nostre vite, ma anche come una responsabilità che richiede una comprensione adeguata ed un utilizzo consapevole, responsabile.
La mancanza di sensibilizzazione e conoscenza può portare a gravi conseguenze. Immaginate di guidare un’auto senza aver fatto il corso di guida. Senza la parte di teoria e pratica, quindi senza l’adeguata preparazione. Il rischio di arrecare danno a se ed al prossimo è decisamente elevato.
Nel digitale, ad esempio, la condivisione indiscriminata di informazioni personali sui social media più disparati può esporci a rischi di sicurezza ad abbassare il livello della nostra postura di sicurezza, e conseguente potenziale violazione della privacy. Inoltre, l’uso smodato ed irresponsabile della tecnologia può consentire a malintenzionati di trarre vantaggio da nostre debolezze, o evidenti punti di vulnerabilità creando situazioni di pericolo o danneggiando la nostra reputazione online.
È fondamentale essere consapevoli dei rischi che comporta la “sovraesposizione” dei dati alla nostra identità digitale, e quindi adottare misure di sicurezza adeguate quando utilizziamo la tecnologia. Dobbiamo ri-educarci ed insegnare alle future generazioni l’uso consapevole, efficiente, e sicuro di queste potenti risorse. Solo così potremo massimizzare i benefici della tecnologia consapevoli dei suoi potenziali rischi. Guideremo un’auto veloce, consapevoli delle capacità del mezzo, e del nostro limite. (anche se quest’ultima sarà connessa alla rete, quindi con maggiori punti di vulnerabilità rispetto al passato, ma anche con qualche potenziale beneficio)
La sensibilizzazione riguardo all’utilizzo consapevole della tecnologia deve estendersi anche alle istituzioni e alle aziende che gestiscono e utilizzano i dati degli utenti. È necessario che ci sia una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione e nell’utilizzo di tali dati, al fine di limitare, per quanto possibile, abusi e violazioni della privacy.
Guardando al futuro, dobbiamo abbracciare una prospettiva alternativa e valutare criticamente come vogliamo che la tecnologia influenzi le nostre vite. Dobbiamo essere pronti a mettere in discussione le pratiche attuali e a promuovere un utilizzo responsabile, etico e consapevole delle tecnologie emergenti. Avanti a tutte quella dei Bot di Artificial Intelligence.
In conclusione, il futuro della tecnologia sostenibile, la Aware Technology, dipende dalla nostra capacità di sensibilizzarci e rieducarci ad un utilizzo consapevole e responsabile. Cerchiamo reciprocamente di evitare che la figura degli “ignoranti tecnologici” prenda piede, adottando misure di sicurezza, promuovendo la trasparenza e la responsabilità nell’utilizzo dei dati e abbracciando una prospettiva critica sul ruolo e l’impatto della tecnologia nella nostra società. Solo così potremo sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia tutelando maggiormente la nostra sicurezza e la nostra privacy.
Intanto, a distanza di anni, META chiede soldi per non aver Advertising. O avvisa che si continua come sempre, lasciando intender quel che sempre abbiamo sostenuto: in assenza di pagamento, il pegno sono i nostri dati.