IL PALADINO DELLA GIUSTIZIA VIRTUALE, ANONYMOUS CONTRO LA RUSSIA.

Anche Internet si ribella allo scontro disumano contro l’Ucraina avviato da Putin.

Nella notte tra il 23 ed il 24 Febbraio Putin ha avviato l’attacco diretto contro l’Ucraina – azione ben nota in tutto il mondo e molto criticata. Il coinvolgimento mediatico ha permesso di innalzare così ben presto molte proteste e manifestazioni per lottare contro la disumanità di tale gesto.
Anche il mondo degli hacker si è ribellato a tali atrocità e ha deciso di prendere l’iniziativa avviando una protesta diversa da tutte le altre e agendo in maniera concreta sfruttando la rete.
Il gruppo Anonymous, conosciuti anche come i giustizieri silenziosi, ha preso di mira e colpito le principali infrastrutture russe creando forti e immediate ripercussioni su tutto il sistema nazionale.
C’è da dire che la Russia non è un bersaglio semplice anche nel mondo digitale, tant’è vero che ancor prima di avviare la sua invasione fisica dell’Ucraina, ha utilizzato attacchi di cyber warfare per colpire le istituzioni governative e bancarie ucraine. Questi attacchi “preventivi” hanno cancellato dati e bloccato i siti istituzionali, ma non solo. Gli attacchi puntavano al blocco dello sviluppo di informazioni attendibili in Ucraina – strategia altamente utile in guerra.
Queste azioni hanno portato Anonymus ad annunciare su Twitter di aver avviato un attacco cibernetico contro il Governo Russo. Il gruppo è subito riuscito a mettere KO il sito di Gazprom, uno dei principali importatori di Gas in Europa e in Italia, e ha esposto dati estremamente sensibili riguardanti progetti di armi della Bielorussia; oltre a bloccare il sito web del Ministero della Giustizia e dell’Energia russi.
La rivolta di Anonymous è una vera e propria guerra silenziosa, tutta al digitale. Una guerra a colpo di tasti e non di missili. La loro dichiarazione su Twitter è stata molto chiara a riguardo: “Se questa guerra non sarà vinta con le armi, lo sarà con le armi informatiche. Democrazia e libertà distruggeranno il fascismo e l’imperialismo.”
Poche parole capaci di esprimere chiaramente le loro intenzioni e quello che stiamo vivendo.
Più veloce dei carri armati Anonymous ha sottratto dati dal Russian Nuclear Safety Institute, chiedendo ai followers di analizzarli. È riuscito anche ad oscurare più di 3000 siti internet ed interrotto svariate trasmissioni russe trasmettendo ciò che stava realmente accadendo in Ucraina, schiacciando così la propaganda dei media nazionali. Inoltre, grazie all’idea di un seguace, @Konrad03249040, è stato richiesto ai followers di lasciare recensioni su Google Maps e TripAdvisor per riportare invece informazioni sul conflitto.
Uno degli ultimi attacchi, forse il più “personale” e significativo, riguarda la diffusione dei dati personali di quasi 120 mila soldati russi e le intercettazioni delle operazioni finanziarie di Putin.
Anonymous ormai sa dove colpire e riesce a farlo in modo impeccabile. È riuscito a creare un vero e proprio esercito mediatico capace di sostenerlo, ed è’ riuscito ad andare contro la Russia in modo silenzioso, dimostrando che la guerra può essere fatta in tanti modi e non si fermerà.
Purtroppo questo probabilmente non basterà a segnare la fine di questa guerra, ma almeno riuscirà concretamente a diffondere verità e a smascherare chi di dovere.

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